La speranza si è trasformata in shock e disperazione, quando è trapelato un documento del governo USA in cui si cancellano 30 programmi di USAID in Cambogia e si tradiscono le attese sulla possibilità che l’amministrazione Trump potesse riconsiderare il blocco fatto sugli aiuti esteri.
Con la sua politica di America First Trump ha imposto una sospensione di 90 giorni sugli aiuti esteri ed ora un informatore ha fatto arrivare ai senatori USA una lista delle migliaia di programmi USAID tagliati.

Lunedì il segretario di stato Marco Rubio annunciò il completamento della revisione di sei settimane di USAID di cui ha tagliato 83% dei programmi e la fine di 5200 contratti perché non allineati agli interessi nazionali USA. Rubio ha anche confermato che i restanti programmi di aiuto sarebbero stati rivisti dal dipartimento di stato.
Dal documento si evince che sono stati terminati 30 contratti in Cambogia per un valore totale di 260 milioni di dollari che finanziavano programmi fondamentali nella sanità, istruzione, media indipendenti, società civile, diritti umani e sulla lotta al traffico umano.
Alle organizzazioni della società civile che usavano i fondi USAID in Cambogia dopo la notifica dei tagli restano poche opzioni, come cercare altri finanziatori o sostegno del governo, o un taglio alle operazioni o affidarsi a volontari, se non addirittura il collasso totale.
Il governo cambogiano, nel frattempo, ha minimizzato le preoccupazioni relative ai tagli.
Dei 30 contratti cancellati solo 9 avevano ricevuto già il finanziamento completo, mentre 21 sono ora cancellati.
Tra i tagli ci sono 25 milioni di dollari per IPEA, progetto per istruzione integrata elementare, che cerca di rafforzare l’alfabetizzazione e le abilità matematiche della scuola elementare. Altri 7 milioni di aiuto USAID in Cambogia finanziavano la collaborazione dell’UNICEF con il ministero dell’istruzione cambogiana per i docenti e la gestione dell’istruzione e 20 milioni per IEDC, lo sviluppo integrato della prima infanzia.
Nella sanità sono stati cancellati 15 milioni che finanziavano la diagnosi, trattamento e prevenzione della Tubercolosi, proprio mentre si è assistito al peggioramento dell’epidemia di TBC nel 2024.
Sono stati anche chiusi il programma di eliminazione della malaria in Cambogia da 19 milioni di dollari e il programma di 24 milioni per un programma alimentare che promuove la crescita economica sostenibile e i programmi che combattono il traffico umano dove erano allocati 13 milioni di dollari.
Oltre alle iniziative incentrate sullo sviluppo, sono state colpite le iniziative di promozione della società civile e della democrazia. Sono stati tagliati 7 milioni di dollari per l’attività di sviluppo dei media cambogiani, che sosteneva il giornalismo indipendente, e 20 milioni di dollari per il progetto di potenziamento della società civile cambogiana e l’espansione dello spazio civico, l’attività per i diritti umani, la protezione delle libertà fondamentali, la democrazia, i diritti fondiari e le risorse naturali.
Anche il programma Advancing Labor and Workers’ Rights in Cambodia, del valore di 10 milioni di dollari, è stato cancellato, così come un’attività di resilienza della società civile del valore di 12 milioni di dollari.
Hong Reaksmey, direttore nazionale di Save the Children Cambogia, ha definito un disastro i tagli agli aiuti USA, sottolineando il loro grave impatto su migliaia di persone, soprattutto bambini.
“E’ una decisione errata. Mette in pericolo la vita, l’istruzione e la gente vulnerabile”.
Un giudice federale statunitense ha ordinato all’amministrazione Trump di sbloccare quasi 2 miliardi di dollari di fondi USAID trattenuti illegalmente, stabilendo che probabilmente ha superato la sua autorità costituzionale.
Save the Children Cambogia ha perso due contratti a sostegno di bambini e persone con disabilità, costringendo a licenziare. Reaksmey ha dichiarato che è difficile trovare donatori di emergenza e che la ripresa richiederà tempo.
Ha esortato gli Stati Uniti a riconsiderare la situazione e ha chiesto ad altri donatori di intervenire, avvertendo che i gruppi della società civile sono fondamentali per colmare le lacune lasciate dal governo.
Le uniche opzioni sarebbero di trovare nuovi donatori e negoziare per ottenere i fondi governativi, anche se il sostegno potrebbe essere lento. Ha inoltre espresso il timore che se la situazione dovesse persistere senza assistenza, l’organizzazione della società civile potrebbe crollare.
Chhan Sokunthea di CCIM, centro cambogiano per i media indipendenti, ha fatto conoscere le preoccupazioni dovute a al taglio improvviso dei finanziamenti spiegando la notifica ufficiale ricevuta dal dipartimento di stato sul taglio unilaterale di questo progetto. Ha sottolineato l’impatto significativo di questa perdita di fondi, in particolare sulle organizzazioni che si affidano al sostegno diretto dell’USAID, e le vittime di abusi sui diritti umani sono le più colpite.
“In futuro, le organizzazioni della società civile opereranno su scala ridotta e gli operatori sociali potrebbero essere costretti a continuare il loro lavoro su base volontaria”, ha aggiunto Sokunthea che ha chiesto ai paesi democratici di farsi avanti e sostenere lo sforzo di promuovere i diritti umani e la democrazia, come la UE, a cui cui chiede di riempire il vuoto lasciato dal ritiro di USAID.
Analoghe preoccupazioni sono state espresse da Seng Sovathana di CCHR, centro cambogiano per i diritti umani, che spera di poter recuperare i fondi perduti anche riconoscendo cosa significheranno questi tagli.
“Molte comunità dipendono da coloro che si occupano di diritti umani e di assistenza legale”, ha dichiarato. “Senza fondi per il lavoro sociale, dobbiamo affrontare delle sfide per sostenere queste comunità, specialmente quelle che fanno affidamento su di noi per promuovere e proteggere i loro diritti”.
Sovathana ha rivelato che il CCHR sta discutendo con organizzazioni nazionali e internazionali, tra cui l’Ambasciata degli Stati Uniti, per garantire la continuità dei finanziamenti per le attività sui diritti umani.
Nonostante le crescenti preoccupazioni della società civile, Koy Vanny, portavoce del Ministero della Salute, ha minimizzato la situazione, assicurando che altri donatori interverranno per colmare il vuoto.
“Non stiamo abbandonando il nostro lavoro e non siamo preoccupati perché abbiamo dei partner intorno a noi”, ha dichiarato.
Huot Chan Yuda del Centro nazionale per il controllo della tubercolosi e della lebbra (CENAT), ha dichiarato che, nonostante l’interruzione degli aiuti da parte degli Stati Uniti per l’assistenza tecnica e il finanziamento del programma sulla tubercolosi, il programma nazionale di controllo della tubercolosi del Ministero della Sanità rimane operativo, senza alcun impatto sull’accessibilità dei servizi.
“Il governo dispone di una quantità sufficiente di farmaci contro la TBC e continua a fornire le attrezzature essenziali per una diagnosi tempestiva”, ha aggiunto.
Il portavoce del governo Pen Bona ha dichiarato che è nei diritti del governo statunitense prendere tali decisioni. Pur non volendo che ciò accada, il governo cambogiano è pronto a cercare partner alternativi per continuare l’attuazione del progetto senza abbandonarlo.
Tuttavia, non ha risposto alla domanda su come il governo affronterebbe le organizzazioni della società civile che si occupano di bambini e che cercano assistenza per colmare il vuoto.
Khuon Vichheka, portavoce del Ministero dell’Istruzione, della Gioventù e dello Sport, e l’Ambasciata degli Stati Uniti a Phnom Penh non hanno fornito commenti.
Un’analisi del Business and Human Rights Law Group (BHRLG) sui progetti di aiuto finanziati dagli Stati Uniti in Cambogia dal gennaio 2020 al gennaio 2025, utilizzando i dati del database ufficiale delle spese del governo statunitense, ha rilevato che in questo periodo sono stati distribuiti oltre 371 milioni di dollari in aiuti statunitensi per 185 progetti.
Nell’anno fiscale 2023, gli Stati Uniti hanno stanziato 72 miliardi di dollari in aiuti esteri a livello globale, sostenendo progetti in settori quali la salute delle donne nelle zone di conflitto, l’accesso all’acqua potabile, il trattamento dell’HIV/AIDS, la sicurezza energetica e le iniziative anti-corruzione.
Seoung Nimol, Cambojanews