La Cambogia si trova nella morsa epidemica p a causa della variante inglese che potrebbe tradursi in una tragedia nazionale, secondo l’OMS.
Nel giro di una settimana la Cambogia ha registrato oltre mille casi di infezioni da Coronavirus e 35 persone sono morte, quando nell’anno precedente si sono avuti 500 casi e nessuna morte legata alla pandemia.
Il governo ha ordinato a tutti i cittadini di Phnom Penh e un distretto vicino di Ta Khmau di stare a casa e di uscire solo per comprare da mangiare o medicine.
Il quadro è quello del capodanno cambogiano che dura tre giorni e che vede sempre migliaia di persone tornare nelle province di origine per festeggiare.
Il rappresentante in Cambogia dell’OMS ha dichiarato:
“Ci troviamo sull’orlo di una tragedia nazionale a causa del Covid-19. Nonostante i nostri sforzi migliori stiamo combattendo per controllare il virus. Oggi giorno ci sono nuovi casi ed è una corsa contro il virus” ha detto la dottoressa Li Ailan, OMS in Cambogia.
“Se non riusciamo a fermare l’epidemia il sistema sanitario cambogiano è ad alto rischio di essere sommerso con disastrose conseguenze”
La Cambogia aveva vissuto prima solo piccoli focolai di infezioni rapidamente posti sotto controllo, ma la diffusione della variante inglese ha cambiato le carte in tavole questa volta.
La dottoressa Li Ailan ha ricordato che la variante inglese si diffonde più facilmente e che tanti paesi che hanno un sistema sanitario più forte ed adeguato sono stati sommersi da questa variante.
“Abbiamo bisogno di assicurarci che non accada la stessa cosa in Cambogia”
Tutti i nuovi casi sono legati ad un focolaio conosciuto evento 20 Febbraio con cui si indica la data di quando fu individuato per prima.
L’origine sarebbero quattro cittadini cinesi con la nuova variante inglese che avrebbero corrotto le guardie della sicurezza per abbandonare l’albergo della quarantena prima della sua fine. Il gruppo sarebbe arrivato da Dubai dove la variante è presente.
Nei giorni scorsi il longevo premier autoritario cambogiano Hun Sen aveva riconosciuto in un suo discorso l’esistenza di un cattivo governo della pandemia che è responsabile di tutte e 30 morti dovute al Covid-19 e del brusco innalzamento dei casi.
Fonte di allarme è anche la diffusione del virus tra i lavoratori dell’industria delle confezioni dove lavorano milioni di persone e sono uno dei pilastri dell’economia cambogiana a causa di almeno 50 infezioni tra i lavoratori in un’industria di Din Han a Phnom Penh.
May Sopheaktra segretario generale del sindacato CATU sostiene che c’è molta apprensione tra i lavoratori stessi a causa del monitoraggio insufficiente all’interno delle fabbriche se sono rispettate le linee guida contro il Covid-19.
“L’industria delle confezioni non è monitorata da vicino” dice il sindacalista che aggiunge che i termometri digitali dati segnano anche temperature errate.
L’altro anello debole è il trasporto degli operai e degli impiegati dai luoghi di residenza in povere aree rurali, in mezzi molto affollati.
Altra situazione delicata è rappresentata dai mercati locali che sono spesso densamente popolati da commercianti e avventori di tutto il paese.
Altra situazione sono i luoghi chiusi, affollati e confinati come lo sono i KTV, sale dei Karaoke TV che sono un ottimo esempio di spazio chiuso, affollato dove la gente si raduna per bere, mangiare e divertirsi. Sono luoghi che Michael Kinzer, direttore di programma del DDGHP per CDC Cambogia, definisce ambienti ad alto rischio.
“Vediamo trasmissione nelle famiglie, la gente che condivide la stessa casa, che mangia e bene insieme perché non si può tenere la maschera quando si mangia e si beve. Gente che va in macchina. Altro fattore di rischio” dice il dottore ad AlJazeera.
Secondo Kinzer, la velocità con cui si sta diffondendo l’epidemia sta superando le capacità di tracciare il virus e si cominciano a trovare nuovi casi non legati ai contatti noti. E la cosa è destinata ad andare avanti.
Per controllare la diffusione il governo ha introdotto varie restrizioni e pene pesanti per chi viola le regole.
I divieti includono i viaggi tra distretti, l’indossare obbligatoriamente la mascherina e il coprifuoco notturno a Phnom Penh e altre aree limitrofe. E’ previsto l’arresto immediato e il carcere.
Alcune aree di Phnom Penh, dove i focolai sono più intensi, sono stati chiusi e tagliati fuori dal traffico con blocchi dove c’è la polizia e militari.
La Cambogia ha un sistema sanitario che è tra i meno finanziati della regione, col 5% della spesa governativa, contro il 9% del Vietnam ed il 15% della Thailandia. Di contro il 57% della spesa per la salute del paese è a carico dei portafogli dei cittadini.
La Cambogia ha anche appena 0.9 letti per mille abitanti, il più basso della regione, e nelle aree rurali questa situazione non può che peggiorare.
Con lo scoppio dell’epidemia il governo ha trasformati grandi centri di matrimonio in ospedali da Covid-19 con altri 5000 letti in più, mentre chi è asintomatico o paucisintomatico è stato invitato a restare a casa.
Sul piano dei vaccini la Cambogia usa in maggioranza i vaccini cinesi di Sinopharm e Sinovac acquistati dalla Cina, mentre il programma dell’ONU per i paesi in via di sviluppo, COVAX, ha fornito dosi del AstraZeneca. Il governo ha detto che sono stati amministrati un milione di vaccini.
Ma nel paese c’è anche molto scetticismo per i vaccini cinesi tanto che molti che lavorano nella pubblica amministrazione hanno rifiutato di vaccinarsi.
Il premier Hun Sen ha messo in guardia chi lavora nella burocrazia che il rischio per chi rifiuta i vaccini cinesi è di essere licenziati.
“Le autorità locali, governatori e governatori di distretto, devono controllare il loro personale nelle province e determinare che non si è vaccinato ed assicurarsi che non evitino la vaccinazione… in questo caso non dobbiamo invitarli a venire a lavorare. Piuttosto li invitiamo a stare a casa. Vorremmo che lasciassero il lavoro e assumeremo chi li sostituisce”
Il portavoce governativo Phay Siphan ha detto a RFA che lo statuto degli impiegati pubblici cambogiano dà il diritto al governo di licenziare chiunque non ascolta le istruzioni ed ha confermato che ora la vaccinazione è obbligatoria e non più data su base volontaria.
Per il politologo Kim Sok questa linea politica del governo cambogiano è inumana e non è etica dal momento che Hun Sen ha scelto per vaccinarsi il vaccino inglese AstraZeneca.
“Non è etico costringere a fare quello che tu stesso hai paura di fare” ha detto il politologo a RFA. “Hun Sen applica la politica di sperimentazione della Cina. Se non costringe la gente a vaccinarsi non potrà affrontare la Cina”