Il presidente della FAO, Jose Graziano da Silva, ha lodato le politiche agricole vietnamite per combattere localmente la fame ed incrementare le proprie esportazioni in una regione che da tempo combatte la fame cronica. “Il Vietnam è una delle poche nazioni al mondo che ha visto un incremento delle esportazioni e e che assicura localmente la sicurezza alimentare, e questo è cruciale al fine della stabilità politica e anche per la pace.”
La zona dell’Asia Pacifico è terra dove si concentra il 65% della popolazione mondiale che soffre la fame e la malnutrizione. Le cifre dicono che il numero assoluto di persone che soffrono la fame negli ultimi venti anni non è poi cambiato nonostante i progressi economici di molte nazioni. Il 91% di queste persone vive in sole sei nazioni Cina, India, Pakistan, Bangladesh, Indonesia e Filippine.
Per fame e malnutrizione muoiono ogni anno 3,3 milioni di bambini sotto i cinque anni.
La conferenza regionale della FAO è centrata sul trovare i modi sostenibili per incrementare la produzione di fronte al crescere dei prezzi degli alimenti, dell’impatto notevole dei cambiamenti climatici, delle politiche commerciali, dell’incremento dei prezzi del petrolio e del crescente problema dei prodotti agricoli usati per produrre biocombustibile. Sono problemi questi che rendono più difficile combattere la fame e la malnutrizione. Rispetto allo scorso anno nello stesso periodo si registrano prezzi superiori del 10 al 30%, un pericolo che potrebbe portare secondo i presidente della FAO a sconvolgimenti sociali.
“Lo si è visto in molte nazioni, specie nel mondo arabo, in Africa, che esiste una relazione crescente tra conflitti e insicurezza alimentare. Quando non si ha la sicurezza alimentare garantita dai governi, quando non si hanno prezzi ragionevoli per il proprio paniere, emerge il conflitto.”
Il Vietnam è cambiato da nazione con un deficit alimentare trenta anni fa al secondo maggior esportatore di riso al mondo dopo la Thailandia esportando lo scorso anno 7,2 milioni di tonnellate di riso. Secondo il direttore della FAO in Asia, il successo è dovuto agli investimenti fatti nella ricerca agricola, cosa che anche altri paesi dovrebbero seguire. “La crescita della produttività agricola vietnamita è stata molto importante nel decennio scorso. Quella del riso incredibile. Questa è una delle prove sulla politica governativa che pone importanza alla crescita della produzione agricola specie nel campo della ricerca.”
Dal momento che la popolazione globale crescerà di un altro miliardo per il 2050, ciò comporta che ci sarà poca potenzialità di espandere i terreni agricoli specie in ASIA e quindi la produzione alimentare dipende dalle rese accresciute. Per nutrire la popolazione prevista nel 2050 la produzione sostenibile di alimenti deve crescere del 60% globalmente e del 77% nei paesi in via di sviluppo.
La FAO stima che tra ora e il 2050 il 91% della crescita nella produzione agricola verrà da rese di produzioni maggiori, e la ricerca è il punto chiave. La FAO al momento sta lavorando anche con altre nazioni quali la Corea del Nord per migliorare la produzione. “Stiamo facendo molti sforzi nella Corea del Nord dove abbiamo iniziato un programma. Se si riesce ad incrementare la produzione di una tonnellata ad ettaro, allora si risolverà il problema della mancanza di alimenti.”
Lo stesso Konuma ha detto che i casi nuovi di aviaria che sta colpendo alcune nazioni nella regione sono sotto controllo, e le morti recenti in Vietnam per H5N1 sono state causate dal vecchio tipo di aviaria che ha un vaccino.
Il direttore generale della FAO Da Silva ha sottolineato anche che siano necessari sia incrementi sostenibili di produzioni agricole sia un sistema globale degli alimenti che sia più equo e più inclusivo se si vuole affrontare il problema globale della fame.