I parlamentari filippini in seduta congiunta di Senato e Congresso hanno approvato la terza estensione della legge marziale a Mindanao seguendo le affermazioni della sicurezza filippina per cui i militanti del ISEA continuano ad essere una minaccia.
235 parlamentari hanno votato a favore e 28 contro la terza estensione della legge marziale che resterà in vigore fino al 31 dicembre del 2019.
Il segretario di Duterte, Salvador Medialtea, ha sostenuto che “la ribellione a Mindanao persiste ancora” oltre un anno dopo la sconfitta degli estremisti a Marawi, una delle più grosse minacce alla sicurezza dove 1200 persone in gran parte militanti sono rimasti uccisi.
Sebbene ci sia stata “una decimazione significativa di militanti terroristi locali e stranieri” ed un indebolimento della forza della guerriglia comunista, la legge marziale sarebbe ancora necessaria perché “la ribellione persiste ancora” secondo Medialtea.
Le forze del ISEA sfuggite a Marawi, come ammesso forse per la prima volta dai militari filippini, restano ancora un problema, al pari delle forze del BIFF che restano “focalizzati al perseguimento di uno stato islamico indipendente”.
Il BIFF si è diviso dal MILF quando quest’ultimo firmò un accordo di pace con governo filippino quattro anni fa. Duterte ha firmato quest’anno la legge istitutiva della Bangsamoro che deve essere approvata in un plebiscito a gennaio-febbraio del 2019.
BIFF, benché sostenesse Marawi non inviò propri militanti nella città assediata, concentrandosi invece in attività nella Mindanao Centrale e nell’addestramento dei combattenti stranieri nei propri campi.
Per Medialtea la situazione si sarebbe ulteriormente complicata per la presenza di questi combattenti stranieri.
Ma la terza estensione della legge marziale è legata alla presenza attiva del NPA che continua ad operare ostilità armate. Il governo secondo Medialtea sarebbe quasi per porre fine alle ribellioni nel povero meridione e “non può permettersi di mostrare ai nemici un momento di debolezza nella nostra risoluzione a sconfiggerli”.
Se Isnilon Hapilon ed altri capi di Marawi sono stati eliminati dopo cinque mesi di battaglia, altre decine di militanti sono sfuggiti dalla città martoriata e continuano a reclutare tra i giovani del meridione filippino. Lo dice un rapporto dei militari filippini.
La terza estensione della legge marziale sarebbe comandata dalle circostanze secondo il ministro della giustizia, “un fatto di esigenza” e non di politica.
“Quello che restava dei gruppi del ISIS è andato via da molto, neutralizzato o arresosi. A quale minaccia vi riferite?” ha detto Lininding Abato Drieza che sostiene i diritti dei profughi interni.
Sono ancora profughi 28 mila famiglie dopo un anno dalla fine della battaglia. “Questa legge marziale ha tanti effetti su di noi, ci continua a perseguitare. Non possiamo ancora tornare nelle nostre case. E’ usata dal governo per metterci in silenzio e prendersi quello che è nostro.”
Tra chi ha votato contro la terza estensione della legge marziale a Mindanao c’è il senatore Drillon.
“Ieri avete detto che la legge marziale rende il governo più efficace. Sono delle idee molto pericolose, sono conclusioni molto pericolose. Non possiamo fare della legge marziale uno strumento per rendere più efficace il governo” ha detto Drillon.
Un altro senatore di opposizione Edecel Lagman ha detto che una terza estensione della legge marziale mostra il fallimento delle forze di sicurezza a raggiungere i propri obiettivi della legge marziale.
“L’imposizione continua della legge marziale minaccia di facilitare una cultura dell’impunità a Mindanao ed accrescere le violazioni dei diritti umani che già hanno luogo” ha detto Charles Santiago dei parlamentari del ASEAN per i diritti umani.
“Invitiamo le autorità filippine a cancellare il piano di estensione della legge marziale e fare dei passi per affrontare gli attuali abusi a Mindanao” (Jeoffrey Maitem, Nonoy Espina from Bacolod, Karl Romano, Benarnews)
Il professore Octavio Dinampo dell’Università di Mindanao a Sulu, rapito dal gruppo di Abu Sayaff e poi rilasciato, è contrario alla terza estensione della legge marziale a Mindanao, anche nell’eventualità dell’impiego previsto di un’altra divisione militare, e dice:
“Non so cosa potrebbe fare l’estensione di un anno della legge marziale se i militari non subentrano alle autorità civili in alcune cittadine di Sulu, dove queste ultime sono in combutta col nemico.” (Inquirer)