Sulle TV thailandesi sono apparse tante discussioni televisive relative allo stallo politico, al vuoto politico che si va creando, sulle pretese di sovranità del capo Suthep. Sono apparse alcune traduzioni di questi dibattiti e ci è sembrato giusto far conoscere qualcosa, seppure con qualche ritardo. Un primo esempio è il dibattito su una TV di Bangkok tra Likhit Dhiravegin e l’intervistratrice Jomquan che appare vicina alle posizioni del PDRC. La parte qui presentata è la seconda parte relativa alla sentenza della Corte Costituzionale contro Yingluck Shinawatra. Likhit è un analista politico indipendente che nel 2007 si presentò anche alle elezioni per restarne poi disilluso. I pezzi sono tratti dal Prachatai.
Come è stato creato il “vuoto politico”, Prachatai, Kaemala
La corte costituzionale ha rimosso il premier Yingluck dall’incarico per abuso di potere nel trasferimento dell’ex capo della sicurezza nazionale Thawil Pliensri. Con una votazione all’unanimità ha definito il trasferimento incostituzionale, e ha detto che del trasferimento di Thawil avrebbe beneficiato un membro della famiglia (in pratica il fratello della ex moglie di suo fratello Thaksin). La corte ha rimosso dall’incarico anche 9 ministri che erano membri del governo in quel momento.
Secondo la corte non c’era prova che Thawil non fosse capace del proprio lavoro e “il trasferimento di ufficiali governativi deve essere fatto secondo un principio morale… il trasferimento secondo una agenda nascosta non è ammissibile”.
Il verdetto era largamente atteso eppure è stato criticato a molti esperti come sproporzionato e apostrofato da media internazionali con parole forti.
Il WSJ ha definito il verdetto della corte costituzionale “un ultimo sussulto del vecchio regime, che si discredita mentre lotta per contrastare le forze della democrazia. Si spera possa emergere un capo più saggio dal campo monarchico che lo capirà e smetterà di cospirare contro la democrazia. Mentre i democratici possono essere incapaci di vincere le elezioni nel medio termine, possono avere ancora vasta influenza e contrastare i peggiori impulsi populisti del campo degli Shinawatra. Per ora sembra che l’aristocrazia non sia pronta ad abbandonare il suo richiamo al diritto divino di governare la Thailandia ed accettare il più modesto ruolo di opposizione leale”.(aggiunta di Terresottovento)
Sebbene la sentenza è stato un grande colpo a Yingluck e al suo governo facente funzione, non è stato come temuto il peggiore con la rimozione completa del governo per creare il “vuoto di potere” per liberare la strada ad un primo ministro e governo non eletti ad interim che l’opposizione domanda da tempo.
Si stanno certamente facendo passi in quella direzione sebbene non con la velocità sperata dal PDRC. Appena un giorno dopo la sentenza della corte, il NACC all’unanimità ha deciso di mettere Yingluck sotto accusa per abbandono del dovere nel presiedere al progetto di sostegno del prezzo del riso. Il NACC passerà il caso al Senato per la messa sotto accusa che richiede una maggioranza dei 3/5. Nel caso Yingluck non potrà partecipare alla politica per i prossimi cinque anni.
Il NACC, che ha ammesso di non avere prove certe che Yingluck abbia preso parte alla corruzione o l’abbia permessa, ha trovato colpevole Yingluck perché “Non ha governato il paese come annunciato in parlamento”.
Questi ultimi sviluppi hanno rafforzato l’idea che la Thailandia stia diventando una giuristocrazia e molti commentatori parlano apertamente di golpe giudiziario. Il WSJ ancora dice: “La situazione sarebbe comica se non fosse così pericolosa. Il conflitto ha rafforzato gli estremismi su entrambi i lati che minacciano di iniziare una guerra civile.”
Ci sono paure che la violenza possa scoppiare se l’intero governo è rimosso ancora una volta e se viene eletto un governo ad interim. Inoltre le elezioni indette per il 20 luglio sembrano essere ancora incerte. La Commissione elettorale ora dice di poter posporre le elezioni insieme al presidente del senato.
Il capo del partito democratico Abhisit ha proposto di spostare le elezioni per sei mesi minacciando il boicottaggio del proprio partito se la proposta non passa. Tutti gli altri partiti hanno però di fatto rigettato questa proposta. Persino Suthep ed il PDRC hanno rigettato la proposta poiché coinvolge un’elezione, e perché sono ancora orientati ad usare l’articolo 7 della costituzione per un premier nominato ed un’assemblea legislativa nominata per portare avanti la loro “riforma prima delle elezioni”.
Suthep ha cambiato la data della “battaglia finale” dal 14 maggio al 9, il giorno fatidico dello scontro finale completo”. Lui ed il suo PDRC sono di nuovo in strada ad occupare edifici del governo e il parlamento, le stazioni TV e a bloccare le strade di Bangkok. Avranno bisogno del parlamento per sistemare il “consiglio del popolo”.
Suthep ha definito il governo attuale del Puea Thai, un fantasma senza testa rigettandone la sua autorità, affermando che il nuovo premier Niwatthamrong Boonsonpaisan non avrebbe autorità di parlare con la Commissione Elettorale per l’organizzazione delle elezioni e non è autorizzato a firmare il decreto reale di indizione delle elezioni prossime.
Questa affermazione è stata ovviamente ripresa dal capo della Commissione Elettorale Somchai Srisuthiyakorn che si pone la stessa domanda, se il nuovo premier possa controfirmare il decreto reale. Da parte sua, Suthep, che non ha nessun incarico politico ed è accusato di omicidio ed insurrezione tra le tante cose, ha dichiarato che assumerebbe il potere sovrano e controfirmare un decreto reale per nominare un nuovo governo ed un nuovo PM.
Di seguito c’è una parte dell’intervista al professore Likhit Dhiravegin in una TV di Bangkok da parte della giornalista Jomquan, in cui si discute del vuoto politico e delle macchinazioni politiche nella crisi attuale del paese che coinvolge la corte costituzionale, Suthep ed il PDRC. L’intervista è precedente alla sentenza della corte. Likhit è un analista politico famoso.
Jomquan: Hai parlato di culdesac politico, di immobilità e anarchia, che pongono la questione a molto del che fare. Poiché questa è la situazione e quello che crea un vuoto politico, e poiché c’è un vuoto siamo giunti alla proposta di Suthep. Se non accetta la proposta del PDRC allora cosa proponete? Avete un’alternativa?
Likhit: Cosa vuol dire vuoto politico? Significa che non ci sono articoli nella costituzione. In questi casi si usa la convenzione costituzionale in un regime democratico, l’articolo 20 della carta amministrativa del tempo di Sarit Thanarat, la carta del tempo di Thanom Kittikachorn e l’articolo 4 del codice civile e commerciale, per tenersi all’intento della legge, alla convenzione locale o a un legato generale razionale. Si deve trovare una soluzione. Per esempio, i senatori che sono giunti dalla nomina secondo la costituzione del 1997 erano decaduti e non c’erano abbastanza senatori eletti da rimepire i 200 seggi e si era senza quorum. La corte costituzionale affermò che non essendoci un quorum non c’era il senato. Non era esatto. CI devono essere due camere ma siamo finiti per averne una. L’articolo 7 si applica in questo genere di situazioni. Certo, non c’era un quorum e l’incarico dei senatori era terminato ma la convenzione è di restare nella capacità di facente funzione fino a che c’è il quorum. Ecco come applicare l’articolo 7. Ma quello è ciò che è accaduto naturalmente. “Articolo 7.Quando non esiste un articolo in questa costituzione da applicare, si deve decidere in accordo con la convenzione costituzionale in un regime democratico con il Re come Capo di Stato”.
Ma il culdesac non è sulla legge costituzionale che sia applicabile o no. E’ una creazione ad arte per sfruttare l’articolo 7. E’ un culdesac progettato. Per prima cosa non voglio usare il termine teoria cospiratoria, ma è una cospirazione per fare accadere da parte di avvocati forti che l’hanno pianificata. Attenendosi a questo piano ha lavorato un gruppo all’unisono, come in un’orchestra fino all’avvento del cul desac. E’ una cosa premeditata in mala fede, non in buona fede. Una cosa disonesta. Ecco un altro termine da sapere, macchinazione politica, che indica una pianificazione politica illegale e malvagia, per ottenere una meta, come la calunnia, creare il dissenso, metter due parti l’uno contro l’altra. Si chiamano macchinazioni politiche.
Quindi la cospirazione e la macchinazione politica hanno portato a questo vuoto che non nasce dall’onestà. Qualunque politica che non si erge sulla legittimazione o l’onestà è una politica sporca, non ha legittimazione. Il poter di governare richiede tre cose: legalità, legittimazione e autorità morale. Quello che è accaduto potrebbe essere vagamente legale ma manca di legittimità. Legalità senza legittimità non può avere l’autorità morale. Se la legalità è appena mancante a c’è la legittimazione allora ci può essere autorità morale.
Ma quello che è accaduto non ha autorità morale perché non è accaduto naturalmente per quanto ho detto prima. Quindi non si può dire che non esista via di uscita e quindi che ci sia un vuoto. Il punto è chi ha dato loro il diritto di annunciare questo vuoto. Anche l’altra parte potrebbe annunciarlo, vero? Detta chiaramente, perché lo puoi dire solo tu, Suthep? E affermandolo per tanta gente, come la misuri quella gente?
Re Rama VII voleva dare il potere a tutta la gente, non ad un gruppo di persone che non ascoltano la voce reale dei cittadini. Come facciamo ad ascoltarli? Solo due modi: dal sostegno dato ad un partito in una elezione generale, per prima cosa, e poi da un referendum, se c’è un problema. Il referendum è la via di uscita più chiara per scoprirlo. Non pretendendo “la grande massa di persone”. Fai un referendum su quello che vuoi fare.
Jomqan: Mi faccia intervenire. Prima, in riferimento alla teoria cospiratoria e all’orchestrazione del cul de sac che ha citato, dire che sia legittimo o no è un’astrazione e può essere soggettiva.
Likhit: No è così. Naturalmente la legittimazione è un’astrazione. Come può essere concreta? Di certo è astrazione.
Jomqan: Quello è perché potrebbero dire che siccome non ti piace dici che è illegittimo, ma questo è quello che devono fare.
Likhit: Continua a reclamarlo, ma anche l’altra parte può farlo. Se quello è il modo che parli siamo in disaccordo. Parli a te stesso? Puoi farlo. Ance gli altri possono farlo. Detto francamente non puoi solo dire “farò questo e devi seguirmi”. Chi sei tu? Non ci sono altre persone in questo paese? La sovranità appartiene al popolo thailandese. Una persona un voto. Tutta la gente del nord, dell’Isaan, del meridione e delle regioni centrali sono tutti Thailandesi. Con che audacità dichiari di essere superiore al resto della gente e che la gente del nord sono di una qualità diversa di quelli di Bangkok? Come la misuri? Se quello è il modo di vedere la dignità di una persona, non puoi metterti al mio livello. Persino quel professore che ha fatto l’intervista all’inizio del programma. Se lui ottiene 10 voti io dovrei averne 10 mila. Ma non è giusto, vero? Dico questo per dire che non si ha diritti a dire una cosa simile. Ogni persona è uguale come essere umano.
Ci sono cinque cose nella società moderna, si aprano bene gli occhi, quelle che sono fondamentali: diritti e libertà; uguaglianza; la giustizia il sistema deve essere giusto e incompatibile con i doppi standard; diritti umani garantiti dall’ONU; la dignità umana. Ma loro dicono che il resto della gente non conta, ma il loro gruppo conta di più. Chi sono questi? Appartiene questa terra solo a loro?
Jompuan: Ma quello che dice forse non è applicabile a quello che stiamo vivendo. Loro diranno puoi fare le tue proposte se non vi piacciono le loro. Ma proprio ora stiamo vicinissimi ad un vuoto politico reale.
Likhit: Ma è un vuoto che hanno costruito ed preteso che sia accaduto. E come fai ad affermare di essere sovrano nel controfirmare un decreto reale? Chi ti ha nominato? Tu fai un proclama e l’altra parte può fare la stessa affermazione di sovranità. Quindi ci sono due sovranità. Nel Giappone antico, non ricordo l’era precisa, la terra non poteva avere due soli. Se ci fossero due soli allora ci deve essere separazione. In Cina Mao e Chiang Kai shek non poterono coesistere. Durante la ribellione Taiping si instaurò un altro imperatore a Nanchino e Pechino dovette assoggettarla. Non si può perciò affermare il potere di sovranità senza una base. Devi domandarlo al popolo prima e trovare quello che il popolo ne pensa. Se vuoi sapere i numeri allora ci vuole un referendum o una elezione. Altrimenti, chiunque può fare la stessa cosa.
Jomquan: Referendum o elezioni forse sono un meccanismo che non funziona bene ora.
Likhit: Chi efinisce le regole? Chi stese la costituzione del 2007? Chi cambiò la legge elettorale? Chi cambiò il numero di rappresentanti per distretto? Loro hanno fatto tutto. Dall’abolizione della costituzione del 1997 alla stesura di quella del 2007, usando in modo errato la voce della gente per legittimare ul golpe. Ed ora dicono che non funziona? Hanno costruito la casa, vissuto dentro, ora la casa crolla e accusano gli altri? Dessero uno sguardo più giusto. Hanno dimenticato tutto? Se il meccanismo non funziona allora perché lo hanno reso funzionante?
Nei 15 mesi di governo perché non avete fatto le riforme? Perché hanno steso questa costituzione? Voi l’avete fatta e dite che non va ed avete l’audacia di andare avanti? Non avete diritto a lamentarvi perché voi avete creato questo. E’ opera vostra. Non appartengo ad un alto politico e non sono più coinvolto politicamente, ma voglio dirlo in tutta sincerità e giustizia, come uno studioso che apprezza la verità. Sono stufo della mancanza di verità di questa società. Chi ha fatto tutto questo? Mi risponda. Chi ha steso la costituzione? La legge elettorale? La commissione elettorale, il NACC, chi li ha nominati senza persino un sostegno reale.? Lo ricorda? I giudici che emisero le leggi retroattivamente per sciogliere i partiti politici chi li ha nominati? Dove hanno avuto il potere? E’ un potere dittatoriale. Emettere leggi retroattive è contro il principio internazionale legale, contro l’ONU, contro la legge dei diritti civili e politici. E’ contro tutti i principi. Bloccare le elezioni viola l’articolo 21 della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Viola la legge internazionale e nazionale. Viola gli articoli 209 e 310 del codice penale per detenzione illegale.
Jomquan: La corte costituzionale ha già spiegato non è che non ci saranno altre elezioni. Ce ne sarà un’altra ma la Corte ha una ragione per dichiarare anticostituzionali le ultime elezioni.
Likhit: Mi ascolti. Mi faccia parlare chiaramente. L’elezione non si tenne nello stesso giorno e quindi fu “incostituzionale”. Tutti sanno. Ma lo era? Poiché fu impedita. E nell’impedimento ci fu l’uso della forza, è illegale, non è così? Allora perché la corte disse che si tennero pacificamente? Cosa vuol dire pacificamente? Impedire l’elezione è pacifico? Perciò la corte non ha detto “nulla e vuota”, come avrebbe dovuto sentenziare, non incostituzionale. Doveva essere si o no, non che doveva essere sottoposta a referendum? Dillo, che erano nulle. Ha osato dirlo? Se lo avesse detto, avrebbero dovuto dire chi le ha rese nulle. Può la corte ancora dire che loro, il PDRC, ha fatto la cosa giusta? Ed è quella la causa dell’annullamento? Sarebbe sostenere l’ostruzione per annullare le elezioni, vero? Ecco perché la corte non ha usato il termine annullamento. Se vuoi fare una sentenza vincolante devi essere preciso. Non si facciano queste sentenze. Tutti capiscono che non è giusto e che non si tennero nello stesso giorno. La domanda è perché non si tennero nello stesso giorno? A causa dell’ostruzione. Può negarlo? Ed era legittima l’ostruzione? No, non lo era. Ma si disse che furono pacifiche e senza uso della forza, cioè legittime. Dov’è la logica in questo?
Jomquan: ma se …
Likhit: aspetti, ascolto, mi risponda su questo. Non è così?
Jomquan: certo certo.
Likhit: Come è accaduto? E’ lampante, chiaro come il giorno. E non ci stiamo avvicinando alla verità? Diamo alle cose il loro nome.
La terza parte da pubblicare quanto prima si soffermerà sul premier nominato ed il senato.