Move Forward è il nome dato alle ceneri del Future Forward Party thailandese dopo il suo scioglimento da parte della Corte Costituzionale due settimane fa.
Ad esso dovranno aderire i 55 parlamentari rimasti del Future Forward, se non vogliono decadere dall’incarico, dopo che ad 11 suoi parlamentari ed ad altri dirigenti del vecchio partito fu vietato di fare politica.

“Registreremo la prossima settimana il nuovo partito dopo che dalla riunione è uscito il mio nome come presidente ad interim dei parlamentari” ha detto il giovane parlamentare Pita Limjaroenrat che guiderà il Move Forward.
“I principi non cambieranno ma sarà il nostro viaggio e le nostre decisioni.” ha dichiarato Pita dicendo che i vecchi capi non saranno coinvolti. “Lavoreremo ancora contro il potere esteso della giunta. Dopo tutto sono i nostri obiettivi comuni dall’inizio”
“Tutti i restanti parlamentari restano legati all’ideologia del disciolto FFP. Siatene certi che la nostra nuova casa ha lo stesso cuore. Resteremo dalla parte della gente e della democrazia e ci opporremo al defunto Consiglio Nazionale per la Pace e L’ordine (NCPO). Continueremo a portare avanti una agenda progressista”
Move Forward, andare avanti, continuerà a portare avanti le cinque leggi che furono proposte dal Future Forward che sono in relazione alla revoca di 17 ordini della giunta militare che salì al potere a maggio 2014, come la revisione delle leggi del lavoro, la fine della leva obbligatoria e del monopolio sull’industria dei liquori e la legge sull’inquinamento dell’aria.
Altro tema caldo da affrontare con gruppi di lavoro è sia la debole crescita economica, cresciuta lo scorso anno del 2,4% al tasso minore in cinque anni, che l’epidemia del coronavirus che in Thailandia ha 50 casi confermati e una morte.
In base alla legge elettorale thailandese, scritta dai militari, i restanti 55 parlamentari dovranno cercare un nuovo partito a cui aderire entro 60 giorni di tempo, mentre nove parlamentari hanno cambiato casacca passando dalla parte dei partiti che sostengono il governo.
Furono 81 i seggi vinti alle elezioni del marzo 2018 da giovani e persone che correvano per la prima volta per un posto in parlamento, ed ora sono scesi a 55, mentre il governo di Prayuth gode di una maggioranza di 273 seggi. Nei giorni scorsi un parlamentare del Forward Party chiese protezione alla polizia dopo aver denunciato in parlamento alcuni casi di “mercato delle vacche” ai danni del suo partito. Sono quindi una trentina i “cobra” che hanno fatto il salto verso il governo.
“Saremo un partito più snello ma non cambierà la qualità” ha detto il presidente Pita Limjaroenrat che comunque dirigerà il secondo maggior partito di opposizione.

Nonostante la storia di tanti partiti di opposizione disciolti dalle corti costituzionali thailandesi, come il Thai Raksa Party lo scorso anno prima delle elezioni, Pita ha detto di non essere preoccupato di quello che potrebbe accadere al nuovo partito perché “c’è un gruppo forte dietro di me. Abbiamo imparato le nostre lezioni”.
Resta da vedere se Move Forward riuscirà a conquistare lo stesso livello di sostegno degli elettori che si conquistò il Future Forward.
“Non si può negare che Pita avrà ancora bisogno di affidarsi alla reputazione di Thanathorn e Piyabutr nel passaggio dalla prima generazione alla seconda” dice Wanwichit Boonprong, politologo della Rangsit University, riferendosi ai due ex capi del Future Forward che si è guadagnato il sostegno tra le giovani generazioni per la posizione antigiunta e la promozione di trasparenza e idee progressiste.
La situazione precaria dell’economia e la cattiva gestione dell’epidemia da Coronavirus in Thailandia, secondo il politologo Wanwichit Boonprong, aiuteranno il Move Forward a sopravvivere ed avere sostegno grazie alla crisi di sfiducia che hanno creato verso il governo di Prayuth.
Pita ha anche detto: “Spero che la porta girevole di sciogliere i partiti si fermerà. Anche se non la fermeremo noi politici dovrà essere fermata dalla gente come potete vedere dalle proteste l’ fuori e di come parlano delle aspirazioni a portare in avanti la Thailandia verso una democrazia funzionante e significativa”
(ST, BangkokPost)