Corridoio economico di Luzon una alternativa al BRI cinese

Il corridoio economico di Luzon è un progetto economico proposto al summit trilaterale tra USA, Giappone e Filippine che mira a sviluppare la collaborazione economica tra i tre paesi proprio nell’isola filippina maggiore che include la capitale Manila e molti dei centri urbani filippini.

Subic Bay Mia
Corridoio economico di Luzon una alternativa al BRI  cinese

Esso è il primo progetto del Partenariato per le infrastrutture globali e gli investimenti nell’Indo-Pacifico, avviato dagli Stati Uniti pensato come un’alternativa al BRI Cinese e alla Via della Seta marittima della Cina.

Il corridoio economico di Luzon comprende i grandi porti di Batangas e Manila e le zone economiche di Subic e Clark, aree commerciali nate nel 1991 dopo il ritiro delle basi americane nelle Filippine. Questo corridoio accelererà gli investimenti nelle infrastrutture ad alto impatto nel settore ferroviario, telecomunicazione e modernizzazioni dei porti.

I tre progetti iniziali del Corridoio Economico di Luzon sono la ferrovia Subic Clark da 868 milioni di dollari, che collegherà la Subic Bay Freeport Zone con Clark Freeport and Special Economic Zone; una seconda pista aerea all’aeroporto di Clark e strutture essenziali nell’aeroporto di Clark per un valore di 174 milioni; e terzo è lo sviluppo di un Food Hub Nazionale a Clark per sviluppare il settore agricolo.

“Cominceremo a vedere, lo possiamo vedere, non in anni ma dentro l’anno, cominceremo a vedere la saggezza di avere quell’accordo trilaterale e perché è stato un bene esserci entrati” ha detto Marcos Figlio.

Questo corridoio di Luzon è stato presentato per i suoi potenziali vantaggi economici per le Filippine in termini di posti di lavoro e di opportunità economica, ma ha anche il vantaggio di essere vicino ai siti dell’ECDA, accordo avanzato alla cooperazione della difesa tra USA e Filippine, nell’isola di Luzon che è posizionata molto bene rispetto alla difesa dell’isola di Taiwan.

Esso è anche il risultato dell’impegno di Biden a rafforzare l’accordo di difesa con importanti investimenti infrastrutturali e sostegno al commercio per sostenere la maggiore presenza militare sia di truppe americane a rotazione che di possibili truppe giapponesi.

In questo corridoio economico di Luzon sono presenti due grandi progetti infrastrutturali a Subic e a Clark da collegare con una linea ferroviaria che era stata inclusa in alcuni progetti cinesi rimasti poi senza finanziatori.

Ora le Filippine cercano finanziatori giapponesi e americani per rimettere in piedi un progetto di una ferrovia merci dal valore di 850 milioni di dollari, come detto da Delfin Lorenzana, ex ministro della difesa del Presidente Duterte, ed ora presidente di Bases Conversion and Development Authority, BCDA.

“Speriamo che una compagnia giapponese o il braccio finanziario giapponese del governo possa finanziare il progetto” citando la JICA, Agenzia di cooperazione internazionale giapponese e la JOIN Japan Overseas Infrastructure Investment Corporation per i trasporti e lo sviluppo urbano.

L’agenzia filippina BCDA gestisce progetti di sviluppo nelle aree delle vecchie basi americane e tra questi ci sta una ferrovia merci che connette Subic, ex base navale USA, e Clark già base aerea USA.

“Non sappiamo che sarà il finanziatore” ha detto Lorenzana che ha ricordato come le finanziarie cinesi si erano già ritirate dal progetto a luglio 2022 durante il passaggio di consegne tra il presidente uscente Duterte e l’attuale Ferdinando Marcos Figlio, insieme ad altri due progetti ferroviari.

“Speriamo che otterremo altri investitori americani e giapponesi nelle nostre proprietà a Clark” ha detto Lorenzana.

Corridoio economico di Luzon una alternativa al BRI  cinese

La ferrovia Subic Clark fa parte del progetto di corridoio economico di Luzon e mira ad accrescere la connettività tra Subic, Clark, Manila e l’altro porto di Batangas, le quattro grandi città sull’isola di Luzon, tre grandi porti, due aeroporti internazionali e il parco industriale nelle Filippine del Nord.

Nell’incontro tripartito di aprile i capi di stato di USA, Giappone e Filippine si accordarono sulla “nostra cooperazione economica rafforzata, incentrata sulla realizzazione di investimenti tangibili in molteplici settori” nel corridoio.

E al centro di questo corridoio economico di Luzon c’è proprio Clark con i suoi due aeroporti, centri commerciali e aree residenziali insieme al parco industriale.

L’agenzia BCDA pensa di migliorare la rete elettrica ed idrica e le connessioni digitali per fare della zona un centro commerciale e di affari del paese, oltre a costruire altre piste aeree ed attirare parte del traffico aereo da Manila con l’obiettivo di arrivare a trattare anche 80 milioni di passeggeri all’anno. Manila nel 2023 ha ricevuto 45 milioni di passeggeri.

Oltre ad USA e Giappone, a Clark si vogliono attirare investimenti di altri paesi esteri, e a Clarck è arrivato anche un produttore di batterie australiano, StB GigaFactory, che pensa di produrre batterie per 300mila veicoli elettrici all’anno da esportare negli USA.

“Ci aspettiamo che ne arrivino altri man mano che sviluppiamo le strade… e le strutture per una città intelligente”, ha detto Lorenzana, aggiungendo che la BCDA sta contattando un’azienda farmaceutica indiana che ha in programma un’espansione commerciale nel sudest asiatico. L’agenzia di sviluppo sta anche negoziando con un’azienda di sistemi di raffreddamento con sede in Medio Oriente.

Il Corridoio economico di Luzon comincia anche ad attrarre investitori europei nel settore energetico e diventare davvero internazionale anche per superare le paure e le incertezze che derivano dalle prossime elezioni americane.

Ma l’ex ministro della difesa Lorenzana a NAR dice: “Continueremo a concentrarci sul corridoio economico sia che vinca Trump o vinca Harris.

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