L’Indonesia resta una destinazione favorita per gli investitori asiatici. Un alto interesse nell’investire viene specialmente da Cina, Giappone, Corea e Taiwan. A rivelarlo è Il comitato di coordinamento degli investimenti, BKPM.
Infatti i dati de The Economist mostrano che nel 2015 l’Indonesia è al secondo posto come destinazione mondiale dopo la Cina.
I dati sul valore degli Investimenti esteri diretti, FDI, sono dati dalla UNCTAD dell’ONU. Per il 2014 FDI indonesiano ha raggiunto 22 miliardi di dollari, portando il paese al quinto posto in Asia.
Cosa sostiene questa situazione?
Una grande popolazione ed una grande proporzione di persone in età produttiva sono i due fattori chepongono il paese nella sua posizione come un paese prioritario per investimenti. I dati dal Population Reference Bureau per il 2014 mostrano che la popolazione indonesiana si trova al quarto posto al mondo con una crescita media della popolazione del 21% negli scorsi 10 anni.
In aggiunta secondo World Population Prospects dell’ONU l’Indonesia gderà di un bonus demografico nel periodo 2015 2030 che si riferisce ad una condizione in cui la popolazione in età produttiva supera la popolazione in età non produttiva, con il potenziale di stimolare il livello di spesa per i consumi del paese.
La crescita della popolazione in età produttiva avrà un impatto significativo sulle entrate procapite. I dati della Banca Mondiale mostrano che il PIL procapite indonesiano del 2014 si è triplicato dal 2000. L’aumento è notevole specialmente se paragonato alle condizioni vissute da altri paesi membri dell’ASEAN la cui crescita è stata meno del doppio.
Il capo del BKPM, Franky Sibarani, ha detto che il 40% della popolazione dell’ASEAN e il 36% delle attività nella regione si trovano in Indonesia. “Quindi gli investitori vedono l’Indonesia come la porta di ingresso per il mercato dell’ASEAN.
Rangga Cipta, economista della PT Samuel Sekuritas Indonesia, ha detto che tre fattori potrebbero causare che un paese cambi i propri beni importati da un altro paese all’Indonesia. “Il primo il prezzo dei beni in Indonesia che potrebbe essere più economico di altri paesi. L’altro fattore è la qualità che potrebbe essere migliore. L’ultima è l’accordo di commercio che di solito è seguito dalle esportazioni di un paese.” Ha aggiunto inoltre che l’Indonesia ha il potenziale in questi tre fattori con le sue più grandi risorse umane.
Grafico: Sviluppo delle entrate procapite dal 2000 al 2014.
Il BKPM ha notato che l’investimento potenziale in Indonesia a maggio 2015 aveva un valore totale di 150 miliardi di dollari. Di questa quantità 5.2 miliardi cadono nella categoria di “seri” industrie di sostituzione delle importazioni e ad alta intesità di lavoro.
Il direttore dell’istituo per lo sviluppo economico e finaznario INDEF Enry Sri Hartati ha detto che la tendenza globale nell’investimento si era spostato da nord a sud. Quindi al momento gli investitori hanno investito non solo nei mercati di capitali dei paesi sviluppati ma anche nel settoe reale.
Dop ola bolla di investimento in Cina ed India, gli investitori spostano ora il loro sguardo vrso l’ASEAN. Rispetto alla Malesia, Filippine e Vietnam, L’Indonesia ha maggiore potenziale.
Sfortunatamente l’Indonesia ha la maggior parte dei problemi cel togliere i colli di bottiglia a causa di una burocrazia complicata e ai processi di licenza.
Quali passi ha fatto il governo per affrontarli?
Il governo ha provato a tagliare i passaggi nel processo delle licenze per renderlo più semplifice rispetto a come era prima.
Un’altra misura presa dal governo è quella fatta dal BKPM. L’agenzia di coordinamento ha creato IICP, Promozione dell’Investimento Indonesiano la cui funzione è di indirizzare gli sforzi del mercato ai potenziali paesi come UK, USA, Corea, Giappone e Singapore. Questi quattro paesi hanno espresso un grande interesse di investimento nel paese. I dati del BKPM di maggio 2015 mostrano il livalore di investimento di vari paesi. Al primo posto vi è la Cina con un valore che raggiunge oltre gli 80 miliardi di dollari, il Giappone con oltre 5 miliardi di dollari, Corea che si aggira sui 9.7 miliardi e Taiwan con 30 milioni di dollari.
Grafico: mappa del programma promozionale del BKPM
Tra l’interesse attuale degli investitori Franky dirige il BKPM ad attenersi ai cinque paesi con il maggiore interesse di investimento come Singapore, Giappone, Corea, Cina e Taiwan.
Nel periodo 2010 2014 l’Indonesia è rimasta tra i dieci paesi per il maggiore investimento tra i paesi siluppati e in via di sviluppo asiatici. Singapore mette l’Indonesia come la destinazione di investimento seconda del paese con un valore complessivo di 5.5 miliardi di dollari. Il Giappone ha investito oltre 18 miliardi nel paese che è la quarta destinazione di investimento. La Cina mette l’Indonesia tra i primi tre paesi per investimenti con un valore di 11 milairdi. Per la Corea l’Indonesia è il sesto paese per investimenti con un valore di 3.47 miliardi. Taiwan ha nell’arcipelago il suo quinto luogo con un investimento da quasi 2.5 miliardi di dollari.
“Questi cinque paesi che investono i prorpi capitali in modo aggressivo a livello mondiale hanno la loro attenzione sull’Indonesia. Si raccomanda quindi che l’Indonesia faccia di questi paesi l’obiettivo del marketing di investimento.”
Per invitare gli investitori BKPM ha priorizzato il settore di sostituzione delle importazioni. Il sei maggio il governo ha emesso un regolamento sulla riduzione delle tasse per investitori interessati a sviluppare i loro affari nell’area. Altri settori per il BKPM sono l’industria dei ricambi, impianti di produzione di energia, pesca e settore di trattamento, cantieri navali. Questi settori dovranno sostenere il consumo nazionale ad aiutare la dipendenza dalle importazioni.