Il presidente filippino Rodrigo Duterte ha ordinato all’Ufficio dell’Immigrazione di negare l’entrata nel paese a due senatori USA, Dick Durblin e Patrick Leahy, che spingono per il divieto di entrata in USA di rappresentanti di stato filippini che sono stati coinvolti nell’arresto “ingiusto” della senatrice filippina De Lima e nelle violazioni dei diritti umani nel paese.
Duterte si è anche espresso per far applicare la richiesta di visto ai turisti americani in visita nelle Filippine nel caso che gli USA applichino quanto scritto in un articolo del budget USA per il 2020. Al momento i turisti americani, come tutti i turisti, possono stare nelle Filippine per 30 giorni senza richiedere alcun visto.
Il portavoce presidenziale, Salvador Panelo, ha definito questo articolo del budget USA per il 2020, presentato dai due senatori USA, “arrogante, disinformato e credulone” che rappresenta un “divieto diretto” perché non c’è ragione per cui un qualunque filippino debba non poter entrare negli USA per la detenzione della senatrice De Lima che è in primo luogo “legittima”.
“Se dovesse essere applicato un divieto di entrata nel territorio USA contro rappresentanti filippini coinvolti nella detenzione legittima della Senatrice De Lima, questo governo richiederà a tutti gli americani che intendano venire nelle Filippine di richiedere e avere un visto prima di entrare sul territorio filippino” ha ribadito Panelo che, in qualità di assistente legale del Presidente oltre che portavoce, ha definito l’articolo del budget USA come una interferenza negli affari legali nella sovranità filippina.
“Non ce ne staremo seduti senza far nulla se continuano ad interferire con i nostri processi di stato sovrano” ha detto Panelo il quale avrebbe specificato che il divieto si estenderebbe anche ai filippini naturalizzati americani indipendentemente dallo scopo della visita. “E’ un voler ricordare loro ce non siamo più sotto il loro controllo”.
“Il caso della senatrice De Lima non è un caso di persecuzione quanto di azione penale” ha sostenuto Panelo
Il ministro della giustizia filippina Guevarra ha detto che, mentre il divieto di entrata contro i due senatori USA è efficace già da ora, la sanzione complessiva filippina dipende da come gli USA applicheranno il divieto.
Panelo ha anche detto che, per come stanno le cose, Duterte vuole rigettare l’invito di Trump alla Casa Bianca.
Attualmente sono 4 milioni i filippini, per lo meno quelli residenti legalmente, che vivono e lavorano negli USA e che versano forti somme alle loro famiglie di origine nelle Filippine.
Inoltre i turisti USA rappresentano la terza presenza turistica nel paese con un milione di arrivi il solo anno scorso.
C’è da considerare anche che l’articolo del Budget è in accordo con la Legge di Responsabilità Globale dei Diritti Umani di Magnitsky che permette a Washington di sanzionare coloro che reputa essere i violatori dei diritti umani mediante il blocco delle proprietà negli USA e il divieto di entrata nel paese. Oltre la De Lima possono essere interessati a questo divieto anche giornalisti come Maria Ressa.
L’azione dei due senatori USA Durbin e Leahy giunge dopo un’intensa pressione internazionale di parlamentari europei, USA e del ASEAN per la liberazione della senatrice dal carcere, dopo ha passato mille giorni, e a cui sono state vietate le visite di parlamentari stranieri nella prigione di Camp Crane a Manila.
Attualmente gli USA rappresentano per moltissimi senatori, deputati, personaggi dell’amministrazione e gente ricca il luogo dove avere una seconda casa, dove far studiare i figli, dove fare shopping, dove vivono anche tantissimi familiari. Si tenga altresì presente che il pugile e senatore filippino Pacquiao opera e vive negli USA.
Sembra che al senatore Ronald Bato de la Rosa sia stato negato il visto di ingresso dall’ambasciata USA a Manila per il suo ruolo da capo della polizia che ha istituito la guerra alla droga di Duterte e nella detenzione della De Lima.
Secondo l’articolo del Budget USA per il 2020, il segretario di Stato USA, Mike Pompeo, applicherà il “divieto di entrata” a quei rappresentanti ufficiali, di cui il Segretario ha informazioni credibili, di un loro coinvolgimento della detenzione ingiusta della Senatrice De Lima arrestata nel 2017.
La senatrice De Lima, che in qualità di presidente della Commissione Nazionale dei Diritti Umani indagò sulle Squadre della Morte di Davao, è stata sin dall’inizio una voce critica e forte della guerra alla droga di Duterte, e fu accusata di traffico di droga da condannati a vita per droga nella infame prigione di Bilibid per raccogliere i fondi per la sua campagna elettorale del 2016.
Appena dopo la sua elezione portò davanti al Senato Filippino un ex membro delle Squadre della Morte.
Al momento il segretario di stato Mike Pompeo deve definire la lista dei destinatari del divieto di entrata e di blocco delle proprietà negli USA. Certamente le reazioni dell’amministrazione Duterte terranno conto di chi sono poi i destinatari delle sanzioni.
A mettere in carcere la Senatrice De Lima furono tantissime persone che nel desiderio di esaudire il desiderio del Presidente, imbastirono una gogna mediatica assurda. I personaggi appartengono sia all’amministrazione, come Panelo, Acosta, Calida, che alla Camera dei Deputati, dove si completò il processo mediatico, che nell’armata dei blogger finanziata dall’amministrazione che mise su la campagna di diffamazione.
(fonti: Benarnews, Rappler, PressONe)