Nuovo epicentro della pandemia in Thailandia in 4 province del Meridione

Nella Thailandia che apre al turismo il primo di novembre in un quadro di miglioramento dell’epidemia da Covid-19, le quattro province del meridione thailandese di Songkhla, Pattani, Narathiwat e Yala sono il nuovo epicentro della pandemia.

Il comitato della gestione del Covid-19 ha posto in zona rosso scuro le quattro province meridionali più Chanthanaburi, Tak e Nakhon Si Thammarat, mentre sono zone blu aperte sia al turismo che al consumo di alcol, a partire dal 1primo novembre, Bangkok, Krabi, Phannga e Phuket.

benarnews

Nelle 7 province rosso scure è ancora in vigore il coprifuoco tra le 11 di sera alle 3 di mattina.

Nella giornata di oggi il nuovo epicentro della pandemia di Songkhla, Pattani, Narathiwat e Yala hanno registrato 1869 casi su 8968 totali in Thailandia mentre le morti sono 10 su 64 a livello nazionale.

Un’analisi sulle ragioni di questa diffusione del virus della pandemia nel profondo meridione thailandese la si legge su un articolo di Eric Parpart apparso su ThaiEnquirer.

Il virus si diffonde a Meridione alimentato dalla sfiducia nell’apparato di sicurezza del governo e dalla disinformazione

Mentre il profondo meridione thailandese diventa il nuovo epicentro della pandemia del COVID-19, in molti si domandano sulle cause di questa crescita di casi laddove nelle altre province si comincia a vedere che un decremento oppure la costanza delle infezioni

Le ragioni principali che impediscono alla gente del profondo meridione di vaccinarsi sembrano giocare attorno alla sfiducia verso l’apparato di sicurezza del governo e alla diffusa disinformazione sugli effetti collaterali, secondo quanto dice un esperto locale a Thai Enquirer.

Altri dubbi sono la mancanza di coinvolgimento nella definizione delle misure di prevenzione e l’istituzione di un Centro Meridionale per l’Amministrazione del COVID-19, chiamato CCSA di Frontiera.

“Il basso grado di vaccinazione è anche legato ad una questione di sicurezza e non parlo solo del vaccino, ma è anche attorno agli altri vaccini” dice il senatore Zakee Pitakumpol, vice segretario di Sheikul Islam.

Il governo in precedenza aveva detto che una delle ragioni del continuo aumento di casi di Covid-19 a Songkhla, Yala, Pattani e Narathiwat, al contrario di quanto accade nelle altre province, è perché alcuni nella regione rifiutano la vaccinazione a causa della disinformazione e del proprio credo personale o religioso.

Questa però è solo una parte della verità.

Non si nega che il numero di casi di Covid nel meridione sono cresciuti esponenzialmente dal momento che le quattro province ora riportano quasi il 25% dei casi giornalieri nazionali. La crescita è importante se si considera che agli inizi di ottobre il meridione contava per il 15% del numero dei casi.

Zakee non nega che questa crescita ha la ragione nel rifiuto della gente di farsi il vaccino a disposizione. Non è cosa nuova perché i dati ufficiali a disposizione a Yala, Pattani e Narathiwat mostrano che il livello di vaccinazione per ogni vaccino è inferiore alla media nazionale.

Le tre province sono anche l’epicentro di un’insorgenza separatista di lungo corso che agli inizi degli anni 2000 si è riaccesa e ha fatto oltre 7000 morti.

Se vedete bene le mappe, noterete che i distretti dove la vaccinazione è bassa sono anche quei distretti che i militari hanno designato come zone di conflitto” dice Zakee.

La ragione è il basso livello di fiducia nelle agenzie militari che gestiscono la spinta alla vaccinazione. Finora secondo Zakee a Pattani solo il 30% della popolazione ha ricevuto la prima dose di vaccino.

“Molti dottori a cui ho parlato dicono che ci sono i vaccini ma non sanno a chi amministrarli ed è allarmante”

Alcune delle teorie cospirative diffuse contro i vaccini Covid dicono che non sono puliti, che sono fatti da movimenti ebrei che cercano di controllare i musulmani, e che la vaccinazione rende i loro figli fisicamente o intellettualmente inferiori.

“Questa antica teoria unita alla mentalità secondo cui anche i vaccinati totali si possono infettare con Covid contribuisce al basso numero di vaccinazioni”

Secondo Zakee i tassi di vaccinazione restano bassi per la disinformazione sull’efficacia dei vaccini Sinovac che fino a poco fa sono la scelta principale del governo.

Il basso livello di prevenzione e i casi eccessivi hanno portato la gente ad evitare o bypassare del tutto le dosi di Sinovac.

Il ministro della sanità Anutin Charnvirakul ha detto che il governo ha già inviato 520mila dosi di Pfizer alle quattro province meridionali e che ne inviano a breve altre 480mila dosi per sostenere gli sforzi di controllare la diffusione del virus nella regione.

Per Zakee non è certo che questa crescita di dosi migliorerà la fiducia nel piano governativo dei vaccini.

Secondo Ekkarin Tuansiri lettore di Scienze Politiche all’Università di Prince of Songkhla, le dosi di Pfizer faranno crescere la vaccinazione tra i giovani che non si vogliono vaccinare col Sinovac.

“Aiuterà perché alcuni vogliono essere vaccinati con un vaccino dimostratosi più efficace”

Secondo il dottore Muhammad Fahmee Talib della facoltà di Infermieristica solo il 40% della popolazione a Yala, Narathiwat e Pattani vuole vaccinarsi, mentre il 50% è incerto e il 10% non si vaccinerà comunque, stando ad una indagine dell’Università di Songkhla.

Per invertire la situazione, secondo Zakee, i comitati provinciali islamici e i capi della comunità specie religiosi devono essere più coinvolti nella spinta vaccinale piuttosto che un mandato governativo diretto.

Sia Zakee che Ekkarin dicono che il governo deve evitare misure controverse che portino a disordini quali il tentativo di divieto per i non vaccinati di entrare nelle moschee a Yala.

“Moschee e cerimonie religiose non sono tra i grandi focolai e la gente è già molto attenta per cui una tale ipotesi troverà la resistenza della popolazione” dice Zakee che aggiunge: “Si devono consultare con i capi religiosi del posto prima di uscire nuove misure che toccano le pratiche religiose”.

Secondo Ekkarin il governo deve permettere maggiore coinvolgimento religioso della società civile nella struttura organizzativa del CCSA di Frontiera, in cui al momento ci sono solo burocrati e rappresentanti della sicurezza.

Ekkarin indica che tra chi guida la vaccinazione c’è gente come il generale Natthapol Nakpanich il quale presiedeva le operazioni di sicurezza contro l’insorgenza verso cui la sfiducia della gente del posto è nota e reciprocata.

“Amano trasformare questioni sanitarie in questioni di sicurezza. La gente che porta armi deve essere separata da chi porta siringhe”.

Erich Prapart, ThaiEnquirer

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