Il negoziato di pace tra governo thai e ribelli separatisti del BRN, fronte rivoluzionario nazionale, ha raggiunto un crocevia fondamentale della pace perché le due parti non riescono a trovare un terreno comune su come portare la pace a Patani, dopo che le due parti non sono riuscite a replicare il cessate il fuoco in occasione delle festività buddiste.
Il negoziato di pace di Patani ha un momento importante nella facilitazione malese da un lato e dai colloqui diretti tra BRN e stato thai dall’altra.
Il governo malese di Anwar Ibrahim starebbe per nominare il nuovo facilitatore in Zulkifli Zainal Abidin, già capo di stato maggiore della difesa malese, a sostituire Abdul Rahim Noor che fu nominato da Mahathir Mohammed all’indomani delle elezioni malesi del 2018.

La sostituzione comunque non è stata ancora ufficializzata anche se è nota alle parti, ma Anwar Ibrahim ha già incontrato il vicepremier thai Prawit Wongsawang ed ha fatto sapere di essere molto interessato a voler risolvere questa insorgenza.
Questa insorgenza di carattere etnico nazionalista ha le sue radici politiche e storiche nel 1902 quando ci fu l’annessione del sultanato di Patani al Siam ed è proseguita per la resistenza protratta ai tentativi siamesi e thai di assimilazione, divendo aperta insorgenza negli anni 60.
Le province interessate sono quelle di Pattani, Yala, Narathiwat ed alcuni distretti di Songkla, dove vive una maggioranza etnica malay musulmana che ha una cultura totalmente diversa da quella Thai.
L’attuale ondata dell’insorgenza scoppia nel 2004 quando è ripresa del tutto con una nuova generazione di militanti facendo oltre 7300 morti dal 2004.
Un primo tentativo importante di risoluzione lo si ebbe nel 2013, quando il governo di Yingluck Shinawatra diede inizio ai colloqui con il BRN chiedendo la facilitazione malese. Il governo Prayuth subentrato dopo con un golpe si vide costretto a tenere dentro la Malesia come paese facilitatore.
Un secondo momento importante fu dopo alcuni contatti diretti tra BRN e stato thai a Berlino, nascosti per altro al facilitatore malese, che portarono all’apertura diretta del negoziato a gennaio 2020.
In questa fase si è creato un crocevia fondamentale della pace legato alle misure di costruzione della fiducia delle parti in cui sia lo stato thai che il BRN devono far conoscere bene le proprie intenzioni ed essere certi di rappresentare qualcosa.
Traduciamo un pezzo di opinione di uno studioso di questa insorgenza Don Pathan.
Crocevia fondamentale tra stato thai e BRN
Il negoziato della Thailandia con i ribelli del BRN ha raggiunto un crocevia fondamentale perché entrambe le parti continuano ad avere difficoltà nell’identificare una base comune su come portare avanti i colloqui di pace.
A complicare ulteriormente le cose, questo processo di pace ha prodotto un approccio da due percorsi in competizione: quello ufficiale con la Malesia designata paese Facilitatore ed il canale non troppo segreto che oltre a lasciare i rappresentanti malesi all’oscuro ha approfondito la sfiducia esistente tra Bangkok e Kuala Lumpur.

Rappresentanti malesi hanno detto che il prossimo facilitatore, generale Tan Sri Zulkifli Zainal Abidin non tollererà l’approccio dei due percorsi della Thailandia. Non è soltanto una questione di protocolli ma anche di una narrazione di questi canali segreti che descrivono la Malesia come paese che rovina la pace.
Il fatto che il vecchio facilitatore Rahim Muhammad Noor non abbia mai posto alla parte thai questo problema aveva creato dei risentimenti tra i rappresentanti malesi nel Segretariato del Facilitatore. Inoltre non tutte le agenzie thai sono concordi nell’usare un canale segreto perché comporta delle ripercussioni sulle relazioni bilaterali tra Malesia e Thailandia.
Ci si attende che con l’arrivo di Zulkifli giunga nel processo di pace iniziato a gennaio 2020 a Kuala Lumpur un po’ di professionalità e integrità.
Ma le negli ultimi 18 anni, da quando apparve l’ondata attuale di insorgenza in questa regione storicamente contestata, ci sono state varie iniziative di pace che si sono esaurite senza aver trovato forza per decollare dal momento che entrambe le parti volevano fare concessioni o compromessi.
Dopo venti anni le parti devono ancora abbandonare le misure di costruzione della fiducia e andare verso qualcosa di concreto.
Ci fu un momento di speranza nel cessate il fuoco del Ramadan nel 2022 che ebbe però vita breve, dal momento che i militanti del BRN accrebbero i loro attacchi in ciò che fu definito come la vendetta per il rifiuto dei militari thai di rispondere positivamente al cessate il fuoco unilaterale dei ribelli di aprile 2020.
Oltre 7300 persone sono morte da gennaio 2004 quando ricomparve l’attuale ondata di insorgenza dopo un decennio di relativa calma.
Al momento i negoziatori thai e del BRN non riescono a trovare un terreno comune per lòe tre grandi questioni che sono sul tappeto: consultazioni pubbliche, riduzione della violenza e soluzioni politiche per porre fine al conflitto.
La richiesta del BRN di entrare nella regione di Patani per condurre consultazioni pubbliche con i residenti fu negata dall’esercito thai che ha paura di un incubo di relazioni pubbliche. Una grande manifestazione di sostegno ai delegati del BRN da parte dei malay musulmani della regione metterebbe in crisi la narrazione ufficiale che i malay di Patani sono dalla parte dello stato thai.
E infatti c’è solo da guardare ai funerali dei combattenti, per non citare le piattaforme di media sociali, per comprendere quanto sia forte il sostegno per il BRN nel profondo Meridione thai.
Rispetto alla riduzione della violenza, si deve fare altro lavoro sull’accordo di cessazione delle Ostilità, COHA come anche sulle cosiddette linee guida per i futuri colloqui.
Ma mentre si negoziano ancora il testo sulla consultazione pubblica e gli altri testi, il BRN ha iniziato a rivolgersi ai buddisti e musulmani del profondo meridione con una serie di incontri che hanno avuto luogo in Malesia.
Oltre ai testi negoziati, la questione radicale per il BRN è se il movimento vuole patteggiare per qualcosa che non sia l’indipendenza completa. Poiché i negoziatori thailandesi hanno fatto capire di voler negoziare secondo la Costituzione Thai e in linea con i principi dello Stato Unitario della Thailandia, molti osservatori tra cui combattenti hanno interpretato questa volontà come un compromesso che sia meno dell’indipendenza.
“Il BRN non può affermare più di essere un’organizzazione rivoluzionaria che lotta per l’indipendenza di Patani, se il movimento deve negoziare secondo la Costituzione thai.” sostiene Asmadee Bueheng di The Patani, gruppo di azione politica che promuove l’autodeterminazione per la popolazione di questa regione.
I capi del BRN sono stati indotti a credere che se avessero negoziato sotto la costituzione thai, la loro organizzazione sarebbe stato un movimento legittimo per i Thai e la comunità internazionale.
Secondo Artef Sohko, presidente di The Patani, però, ci sono altri modi per ottenere legittimità e accettazione. Le azioni del BRN sul terreno come anche gli accordi che il gruppo ha o pensa di fare con altri membri della comunità internazionale porteranno al riconoscimento desiderato.
“Ma se il BRN vuole arrivare a qualcosa che sia meno della indipendenza completa, lo devono dire chiaramente ai combattenti sul campo. E se abbandonano l’obiettivo originale dell’indipendenza, allora il governo thai non deve meravigliarsi che emerga un altro gruppo sul campo. Si può essere certi che non ci penseranno proprio ai negoziati” dice Artef Sokho.
Far cadere la clausola sulla costituzione thai non significa che morirà il processo di pace. Ci sono così tante questioni enormi che i negoziatori del BRN possono porre e Asmadee Bueheng cita le relazioni tra stato e minoranze, la narrazione storica di Patani e uno spazio culturale maggiore per i Malay della regione.
Per il conflitto stesso le parti possono parlare del codice di condotta, della protezione dei civili e delle regole di ingaggio, secondo Asmadee.
Per la loro ricerca di legittimazione il BRN pianifica di espandere la loro strategia per includere “un punto di riferimento straniero” ed è prossimo l’arrivo di un ufficio in Europa che aiuterà i rappresentanti del BRN a incontrare e spiegare il loro caso ai membri della comunità internazionale.
Don Pathan, Thaipbsworld