La sentenza della fustigazione pubblica nel Terengganu se non sarà affrontata potrebbe portare a pene analoghe in altri stati della Malesia.
Sei colpi di verga è la sentenza che il giudice dell’alta corte della Sharia dello stato malese di Terengganu, Kamalruazmi Ismail, ha inflitto a Mohd Affendi Awang che si è dichiarato colpevole per la terza volta di essere stato molto vicino ad una donna, khalwat.

Questa sentenza se non sarà affrontata potrebbe portare a pene analoghe in altri stati della Malesia.
La corte dello stato Terengganu ha anche ordinato che la sentenza sia eseguita pubblicamente nella moschea Al-Muktafi Billah Shah di Kuala Terengganu il 6 dicembre 2024 dopo le preghiere del venerdì dopo la scadenza dei termini dell’appello.
L’imputato è stato accusato ai sensi della Sezione 31(a) del takzir, un codice penale della Sharia del 2022 del Terengganu ed ad esso è stata inflitta una multa di 900 euro o una pena detentiva di sei mesi se la multa non è pagata.
La fustigazione non ha precedenti. Sia il Terengganu che Sabah in precedenza hanno eseguito la fustigazione all’interno del tribunale o della prigione e la pena era stata vista solo dai membri della famiglia della persona condannata.
In questo caso il condannato è stato fustigato in una moschea dove poteva essere visto da cittadini comuni.
Se questo modalità non è posta sotto controllo potrebbe diventare luogo comune e accettato ed aprirebbe la strada per l’applicazione delle leggi dell’hudud, codice penale della sharia.
Si deve dire che la fustigazione secondo il takzir è differente da quello sotto la legge civile sia per verga che per metodo di fustigazione.
Questa sentenza ha acceso le critiche dei gruppi progressisti islamici come IRS e SI le cui maggiori obiezioni erano dirette verso il governo del PAS del Terengganu. Loro hanno criticato la normalizzazione della violenza e hanno chiesto se la pena si debba applicare a questioni che sono del khalwat.
Alcuni analisti politici hanno condannato il governo dello stato Terengganu sostenendo che la fustigazione pubblica è un tentativo di distrarre l’attenzione della gente dalle mancanze amministrative dello stato e dalla gestione dell’economia.
Inoltre figure notevoli come l’ex presidente della Commissione anticorruzione malese, Latheefa Koya e il mufti di Perlis Mohd Asri Zainul Abidin hanno messo in dubbio l’approccio della fustigazione pubblica.
Inoltre la commissione dei diritti umani malese ha criticato la fustigazione pubblica come una violazione dei diritti umani perché mina la dignità dell’imputato ed è in conflitto con le convenzioni internazionali.
Si deve notare che non esiste una connessione diretta tra governo del PAS e la sentenza, nonostante che il PAS ne abbia rivendicato il merito.
La sentenza emessa da un funzionario pubblico presso l’Alta Corte della Sharia di Terengganu implica che decisioni simili potrebbero essere prese anche se il governo di Terengganu fosse guidato da un altro partito.
In altre parole, le ideologie conservatrici non sono appannaggio esclusivo del PAS, ma si sono diffuse anche in altri partiti politici. Ciò ha colpito anche i dipendenti pubblici.
Kamalruazmi Ismail è un praticante della Sharia a Terengganu dal 2006. È stato nominato dal Sultano di Terengganu attraverso la Gazzetta del Governo nel novembre 2013, durante l’amministrazione del Barisan Nasional, con la firma dell’allora Menteri Besar dell’Organizzazione nazionale dei Malesi Uniti, Ahmad bin Said.
Non è questa la prima volta in cui Kamalruazmi ha approvato una fustigazione pubblica dato che nel 2018 ordinò la fustigazione in pubblico di una coppia lesbica. In entrambi i casi sottolineò che la pena era una forma di deterrenza e che non avrebbe fatto male alle imputate.
Vale la pena notare che Kamalruazmi non è il solo funzionario pubblico incline a questo approccio. Altri come il giudice anziano Rosdi Harun dell’alta corte della Sharia del Terengganu ha inflitto pene analoghe.
Il ministro degli affari religiosi nel governo di unità, Mohd Na’im Mokhtar, è stato cauto quando ha affrontato questa questione ed ha affermato che ricade nella giurisdizione del governo dello stato.
La sentenza di fustigazione pubblica del Terengganu ha le potenzialità di aprire la strada a pene simili negli altri stati. I rappresentanti delle corti della Sharia negli altri stati potrebbero prendersi la libertà di fare riferimento a questa sentenza riproponendola.
E’ particolarmente chiaro perché in altri stati le autorità hanno espresso sostegno a questo approccio. Nel 2018 per esempio dopo la fustigazione delle due lesbiche il mufti dei Territori Federali Zulfikli Al Bakri rispose in modo positivo alla pena.
Anche il mufti attuale dei Territori Federali, Luqman Abdullah, ha espresso il proprio sostegno alla fustigazione ultima chiedendo a tutti i partiti di rispettare l’autorità del Terengganu che implementa il proprio approccio legale.
Allo stesso tempo il mufti di Pahang, Asmadi Mohamed Naim ha sostenuto la fustigazione pubblica sostenendo che genera un senso di paura e deterrenza. Il Mufti di Sabah ha riconosciuto che Sabah aveva eseguito la fustigazione in ambienti pubblici controllati a Tawau nel 2017.
Altri Stati governati dal PAS, come Kelantan e Perlis, hanno manifestato l’intenzione di seguire l’esempio di Terengganu nell’applicazione della fustigazione pubblica. Anche Mohd Khairuddin Aman Razali, vicepresidente dell’ala Ulama dell’UMNO ed ex leader del PAS, ha reagito positivamente.
Il PAS, che governa Terengganu, ha dichiarato apertamente che la fustigazione segna l’inizio degli sforzi per la piena attuazione della Sharia.
Se questa tendenza dovesse continuare ed essere ampiamente adottata dalle autorità religiose, potrebbe aprire la strada alla normalizzazione della fustigazione pubblica, che potrebbe infine facilitare l’attuazione delle punizioni hudud, un obiettivo perseguito dai gruppi islamici conservatori in Malesia.
Vale la pena notare che, già nel 2012, il 62% dei musulmani malesi era favorevole all’attuazione dell’hudud. Questo sarebbe preoccupante per coloro che sostengono la Costituzione e le leggi civili.
I gruppi islamici progressisti – soprattutto quelli che sostengono di sostenere la Costituzione – si oppongono a questo nuovo sviluppo. Dovrebbero esprimere le loro preoccupazioni in modo esaustivo.
Non è sufficiente criticare o denunciare il PAS; devono trovare il modo di confrontarsi con le autorità religiose sulle implicazioni di tali sviluppi. Inoltre, devono riconoscere che il problema risiede anche nel crescente conservatorismo dei dipendenti pubblici.
Mohd Faizal Musa, fulcrum.sg